L’analisi sensoriale consiste in una prova realizzata da un gruppo (panel) di esperti qualificati.
Sfortunatamente, si sono verificati molti casi di valutazioni non omogenee, che hanno portato a mettere in discussione l’obiettività di questo esame, basato su un alto grado di soggettività. Troppo spesso infatti i risultati cambiavano da gruppo a gruppo e qualche volta persino nello stesso panel.
Uno studio, realizzato in Spagna nell’autunno del 2012, ha permesso di confermare l’ipotesi e individuare il problema. Sono stati analizzati circa 200 campioni di olio in una decina di laboratori ufficiali riconosciuti dal Consiglio Oleicolo Internazionale e dal Ministero dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e dell’Ambiente spagnolo.
Dalla ricerca è emerso che la variabilità media dei risultati raggiungeva il 27,3% e che, analizzando un campione di olio in due momenti distanziati nel tempo, nell’11% dei casi si verificava un giudizio diverso.
Dati che hanno ribadito l’urgente necessità di un approfondimento.
Una parte del settore ha così ritenuto necessario un rafforzamento del panel test, in modo da garantire i necessari criteri di oggettività, ripetibilità e riproducibilità.
In Italia tutti gli attori della filiera (AIPO, ASSITOL, ASSOFRANTOI, CNO, Federolio, UNAPOL, UNAPROL e Unasco) hanno così firmato un accordo per l’introduzione di un piano che miri a ravvivare l’intero settore olivicolo. Fra i punti dell’intesa figura anche l’impegno comune volto a stabilire un comitato di lavoro che migliori la pratica del panel test.
A tal proposito, supportiamo la proposta di ASSITOL, presentata anche alla Commissione anti-contraffazione della Camera dei Deputati, che serve a garantire il blind test sia in prima analisi sia nella contro-analisi (è vero che gli assaggiatori non vedono ciò che assaggiano, ma il capo panel sì, e ciò può condizionare, in certi casi, l’attività del gruppo).
Inoltre, i blind test dovrebbero essere supportati da un test finale basato sull’uso di marcatori chimici per l’identificazione dei difetti organolettici. In pratica, l’uso di strumentazione analitica come controverifica dell’assaggio.
Su questo tema è in corso una serie di studi scientifici per definire inequivocabilmente questi marcatori. L’introduzione dei marcatori conferirebbe maggior sicurezza agli operatori, permettendo alle aziende di lavorare con più trasparenza e soprattutto con più fiducia di prima.